LO SHORT FOOT COS’È?

Tra i tanti lavori che possono essere svolti con i piedi uno, meno conosciuto, è quello del “piede corto” o short foot. In una condizione statica il piede possiede 3 archi che definiscono l’assetto di questa struttura a terra. Attraverso questo approccio si realizza un’azione (come si vede nelle foto) in cui gli archi longitudinale e mediale del piede vengono sollevati determinando così una migliore posizione biomeccanica del piede. Questa iniziativa motoria accorcia, relativamente, la posizione del piede. L’obiettivo di questo esercizio è quella di attivare la muscolatura intrinseca del piede in maniera tonica e quindi, anche, di aumentare la sensibilità afferente (ossia la percezione dell’ambiente circostante). Questo tipo di esercizio occorre iniziare a farlo da seduto con ginocchio flesso a 80°. Ovviamente l’aiuto di un operatore che faciliti l’acquisizione di questo gesto sarebbe sicuramente molto utile. Difatti in questo approccio si passa da una fase passiva (ad opera del solo operatore), una fase passiva-attiva (in cui la persona partecipa attivamente) e una fase attiva (il cui la persona è indipendente).
Specie nella 3^ fase la la naturale progressione prevede la ripetizione di questo esercizio in posizione differenti (da posizione eretta, da posizione in appoggio  di singolo, ecc). L’obiettivo è quello di stimolare una maggiore consapevolezza del piede nonché del suo ruolo nella stabilità. Ovvio quanto fatto va ad integrare il lavoro posturale in essere o che si farà (presso un preparato professionista).

Autore  De Martino Christian

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