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Tre mosse, lo scacchista Spalletti è tornato: nasce la Juve da scudetto

Spalletti JuveTre mosse: lo scacchista Spalletti è tornato. E la Juve, ora, può sognare lo scudetto (foto x.com) - topallenatori.it

Koopminers terzo, Vlahovic al centro, gioco fluido. La Juve sogna con Spalletti: anche perché è un campionato senza una lepre che scappa

Si dirà che una rondine non fa primavera. Si dirà: beh, ma che vuoi che sia una vittoria contro la Cremonese? Si dirà: non ha fatto mica la rivoluzione Spalletti dopo una sola partita? Tutte obiezioni corrette solo in parte.

Il clima è cambiato

Perché la Juventus con Tudor non vinceva da otto partite, un dato storico e drammatico dal punto di vista sportivo per una squadra il cui motto è: vincere è l’unica cosa che conta.

Perché, inoltre, dopo aver visto la partita con la Cremonese è stato piuttosto chiaro che la mano di Spalletti già c’era nella Juventus che per una sulla gara con l’Udinese ha visto in panchina sedere Brambilla.

L’alfiere, il re e la regina: la Juve di Spalletti

Le tre mosse, da consumato scacchista di questo sport, con le quali Spalletti ha rimesso la Juventus in carreggiata sono state semplici ed efficaci.

Dusan Vlahovic

Si parte sempre dal nove, dal nuovo leader (foto x.com) – topallenatori.it

La prima riguarda la necessità di trovare il calciatore che può determinare gli esiti di una stagione. Perché Dusan Vlahović è uomo che può determinare gli esiti di una stagione. Sempre titolare, mai sostituito, continuamente incitato, con il desiderio preciso di metterli in mano le chiavi dell’attacco e la responsabilità di trascinare la squadra.

Spalletti ha già individuato chi sarà il suo condottiero. Il suo Osimhen, per intenderci. E poi, la mossa di Koopmeiners terzo di difesa. Una scelta spiegata meravigliosamente a fine partita. “Serve ad attaccare meglio, non a difendere”: questa l’estrema sintesi del pensiero spallettiano, dimostra l’impostazione mentale che cambierà in questa Juventus.

L’importanza di fare un gol in più

Perché si può anche subire, può succedere. Ciò che conta è impostare, pressare con forza, trovare le chiavi per risultare imprevedibili agli avversari. Ed ecco che la terza mossa vista a Cremona. La Juve si diverte a giocare palla al piede, a comandare il gioco.

Un inizio di “spallettismo”

Qualcosa tipico delle squadre di Spalletti, che già si inizia a vedere in questa Juventus. Siamo ai prodromi, siamo davvero all’inizio. Ma un dato deve confortare la dirigenza bianconera, quella che ha preso Spalletti per entrare in Champions, sì, ma anche per provare a tornare a vincere. Nessuna delle top di questo campionato è squadra da filotto da 10-12 vittorie consecutive. Almeno non oggi. Questa Juventus ha tutte le armi per lottare per il titolo, per sognare con Spalletti qualcosa da tatuarsi, magari, non sull’avambraccio del tecnico.

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