Calcio

Tether-Juve, cambia tutto all’improvviso: vendita immediata

John ElkannTether-Juve, cambia tutto all'improvviso: vendita immediata - Topallenatori.it (Screen Youtube)

L’offerta di Tether per acquisire la maggioranza della Juve ha scosso profondamente la Cortinassa. Sembrava finita, ma in realtà è ancora tutto da scrivere.

Il tentativo di Tether di entrare nella storia della Juventus come nuovo azionista di controllo sembrava essersi consumato nel giro di poche ore, ma ha lasciato dietro di sé una scia di riflessioni profonde sul presente e sul futuro del club bianconero. L’offerta, formalizzata e resa pubblica, era tutt’altro che simbolica: una proposta in contanti per rilevare la quota di maggioranza detenuta da Exor, con una valutazione complessiva che superava il miliardo di euro e con l’impegno dichiarato a sostenere ulteriori investimenti sportivi e strutturali. Una mossa che, per modalità e portata, ha scosso non solo la Serie A, ma l’intero panorama calcistico europeo. La risposta di Exor non si è fatta attendere. Il consiglio della holding della famiglia Agnelli-Elkann ha respinto l’offerta senza aprire spiragli, ribadendo un concetto già espresso in passato: la Juventus non è in vendita.

Un no secco, motivato non tanto da una valutazione economica quanto da una scelta identitaria. Nel comunicato ufficiale, John Elkann ha parlato di storia, valori, appartenenza, sottolineando come il club rappresenti un patrimonio che va oltre il mercato e le logiche finanziarie. Dal punto di vista formale, la posizione è apparsa coerente con la linea tenuta da Exor negli ultimi anni, ovvero quella di mantenere il controllo del club anche nei momenti più difficili, tra crisi sportive, problemi di bilancio e vicende giudiziarie. Dal punto di vista sostanziale, però, il rifiuto dell’offerta Tether ha riaperto un dibattito mai sopito: quello sul rapporto tra la proprietà e una tifoseria stanca, provata, spesso disillusa.

Juve, il comunicato di Elkann è un boomerang: “Vendi e vattene”

Ed è proprio qui che si inserisce la seconda faccia della vicenda, quella emotiva e popolare, esplosa sui social subito dopo la pubblicazione del comunicato di Elkann. Su X, il tono dei commenti è apparso tutt’altro che indulgente. Molti tifosi hanno letto il rifiuto dell’offerta come un’occasione persa, una chance per voltare pagina dopo anni difficili. Qualcuno ha messo in discussione la coerenza stessa del messaggio: se davvero l’obiettivo è sostenere la squadra, si sono chiesti in molti, la proprietà è disposta a “cacciare un miliardo da mettere dentro?”  Altri commenti sono stati ancora più duri, personali, diretti. C’è chi ha liquidato il comunicato con un lapidario “vendi pagliaccio”, e chi ha ricordato come “i nostri valori li hai venduti nel 2006 e nel 2023”, facendo riferimento a momenti traumatici della storia recente del club.

Andrea Agnelli

Juve, il comunicato di Elkann è un boomerang: “Vendi e vattene” – Topallenatori.it (screen Youtube)

Non è mancata nemmeno la critica simbolica all’immagine scelta da Elkann, apparso in felpa della Juventus: per alcuni un gesto fuori luogo, per altri un tentativo maldestro di avvicinarsi a una tifoseria che non si sente più rappresentata. E nemmeno un forza Juve o un fino alla fine – ha scritto qualcuno, aggiungendo che, se si pensa all’amore autentico per questo club, il nome di John Elkann non viene certo in mente, soprattutto se il paragone corre inevitabilmente a Giovanni Agnelli o persino ad Andrea. Il caso Tether si chiude così, per ora, con un rifiuto netto e una frattura emotiva che resta aperta. La Juventus rimane nelle mani di Exor, ma il malcontento di una parte consistente del suo popolo è un segnale che va oltre una singola offerta respinta.

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