Una squadra europea un tempo fortissima fa i conti con una maledizione durissima. Il problema è che durerà ancora mezzo secolo come minimo.
Voi ci credete nel destino, nella buona e cattiva sorte? In uno sport come il calcio dove un episodio microscopico e pochi centimetri possono fare la differenza tra la gloria e il fallimento, non è raro che comminatori, tifosi e calciatori attribuiscano ad un “Dio del calcio” la decisione di premiare o punire una squadra. Pensate a tutti i “cosa sarebbe successo se…” che avete visto in vita vostra.
Il palo preso per millimetri da Rob Rensenbrink in finale contro l’Argentina nel 1978, la traversa di Baggio ad USA 1994, le papere di Karius nel 2018 contro il Real Madrid, tutti episodi imprevedibili che sembrano scritti da qualcuno che hanno cambiato per sempre la storia di questo sport. Ebbene, entriamo più nel merito perché la storia di oggi è ancora più assurda.
Una squadra europea che un tempo era una delle più forti del mondo dal lontano 1962 soffre di una vera e propria maledizione che le impedisce di portare a casa una coppa europea. Pensare che quell’anno, il team vinse la Champions League quando ancora si chiamava Coppa del Campioni. E da allora, non ha mai più portato a casa un singolo trofeo internazionale, segno che di questa fattura c’è poco da ridere…
La maledizione del Benfica è ancora viva
Siamo nel 1962 ed il Benfica si appresta a giocare la finale di Coppa dei Campioni contro il Real Madrid: oggi, sappiamo bene come finirebbe una simile sfida ma a quei tempi, la squadra portoghese poteva vantare una rosa incredibile, composta dai giocatori che da lì a quattro anni stupiranno il mondo, eliminando il Brasile di Pelé ai Mondiali inglesi del 1966. Tra di loro, anche la Perla Nera Eusebio.

La maledizione “centenaria” di Guttman (Wikipedia) – www.TopAllenatori.it
Il Benfica vince anche per merito di un altro fuoriclasse che ha in panchina, l’allenatore ungherese Bela Guttman che diventa anche il primo uomo a vincere da coach ben due coppe di questo tipo una dopo l’altra. Da qui, però, la storia assume le tinte fosche di un racconto horror. Guttman infatti si vedrà rifiutare un ricco premio in denaro dalla società – anche se ha vinto più di chiunque altro in Europa con il team – e viene anche deriso, secondo alcuni testimoni, dai dirigenti.
Il motiv? Il terzo posto finale in campionato. Il 2 maggio, dopo i contrasti sorti con il team, Guttman abbandona il Benfica – tornerà per una piccola parentesi da osservatore nel 1965 – pronunciando una frase da brividi: “Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà per due volte Campione d’Europa e senza di me il Benfica non vincerà mai una Coppa dei Campioni“. Ad oggi, il Benfica è rimasto a bocca asciutta in Europa da quel fatale 1962 e Guttman, scomparso nel 1981, non può certo rimangiarsi la maledizione lanciata. Molti tifosi pensano sia per questo che il team è in declino, in Europa: voi credete al destino o alle storie di fantasmi?

Il Benfica è stato maledetto - www.TopAllenatori.it












