Nargiso: “Sinner? Questa è una nazionale vera, quando giochi per quella maglia non ci sono paragoni. Cobolli e Berretteni dei gladiatori”
Nargiso a Topallenatori.it dopo la vittoria della Davis, tra analisi, prospettive ed anche una puntata sul Napoli, tanto amato dall’ex tennista
Nargiso, cosa è oggi l’Italia del tennis?
“Siamo diventati una nazionale incredibile, abbiamo vinto tre volte di seguito la Coppa Davis, neanche le grandi nazionali c’erano mai riuscite. Inoltre, dal 2019 esiste la nuova formula che è molto complessa poiché basta sbagliare una singola partita che ti trovi subito in grande difficoltà, quindi devi essere molto solido. L’Italia ha vinto 6 singoli senza andare mai giù”.
Parliamo dei due grandi alfieri azzurri.
“Cobolli e Berrettini sono stati bravissimi, sono dei veri gladiatori. I due tennisti hanno un senso di appartenenza unico verso la nazionale. Questa è una nazionale vera e bisogna fare i complimenti anche a Filippo Volandri per il lavoro che ha svolto. Mi ha ricordato molto la nazionale del 98 quella in cui giocai io. La cosa più bella che abbiamo visto è quella che ho predetto prima dell’inizio della competizione. Questo gruppo, al di là di chi gioca, è un gruppo di livello in cui gli atleti dimostrano di essere molto compatti e di fidarsi gli uni degli altri. Tutto ciò si è visto in campo. Matteo Berrettini è eccezionale. Sono convinto che tra dieci anni quando smetterà di giocare Matteo sarà sicuramente il capitano della nazionale italiana di tennis che incarna di più lo spirito di questa nazionale. Potrà fare anche il capitano di Sinner”.
Il progetto Cobolli ed il progetto Conte
E Cobolli?
“Vi dico solo che Flavio può entrare nei primi 10 al mondo nel 2026. Sarà lui a decidere: Cobolli è fortissimo: ribadisco può entrare nei primi dieci al mondo senza problemi”.

Il progetto Cobolli ed il progetto Conte (foto x.com) – topallenatori.it
Lei era lì, che atto finale è stato?
“Vincere è sempre bello, ma quando lo fai in casa lo è ancora di più. Ieri c’erano 11mila persone all’interno del palazzetto, ma sembrano essercene 101 mila. Era impressionante, c’era un’atmosfera pazzesca. I nostri palazzetti non consentono di ospitare più di 11 e 12 mila spettatori, ma se ce n’erano 20mila, sarebbero stati 20mila. Al di là di tutto, sono numeri importanti”.
Meglio la Davis o le Finals?
“Quando giochi per la nazionale è un’altra cosa, non ho mai avuto dubbi su questo. Avrei barattato uno slam per una Coppa Davis tutta la vita. Quando giochi per 60 milioni di persone non c’è termine di paragone. Quando alzi quella coppa e guardia quella bandiera provi un senso di appartenenza unico”.
Nargiso, concludiamo con il suo Napoli.
“Il Napoli ci ha fatto trascorrere una grande serata sabato. Antonio Conte e i giocatori del Napoli sono un tutt’uno, dopo di che all’interno della famiglia i panni sporchi ci sono sempre. Quello che più mi ha reso felice è stato il modo in cui l’allenatore del Napoli ha risposto alle domande nel post-partita. Antonio Conte è mio amico e ci ho parlato più volte, lui è veramente un grande tecnico. Antonio si sta tatuando Napoli nella testa e nel cuore“.
“I nuovi giocatori – chiude Nargiso – devono capire il lavoro di Conte e quelli più grandi che hanno fatto un patto di ferro con lui devono prendersi la responsabilità di essere loro a far capire agli altri come bisogna comportarsi in questi frangenti. Noi tifosi dalla nostra parte dobbiamo essere le ali e non dimenticare cosa hanno fatto questi ragazzi solo qualche mese fa”.

Nargiso: “Berrettini è il numero uno, tra dieci anni sarà il capitano. Cobolli può arrivare nei primi dieci al mondo” (foto x.com) - topallenatori.it











