Per Cristian Chivu è molto difficile sradicare l’impronta di Inzaghi dopo un ciclo di successi e della situazione è pronto ad approfittare il Napoli .
L’Inter vive una fase di transizione che si sta rivelando molto più complessa, stratificata e psicologicamente impegnativa di quanto si potesse immaginare al momento dell’addio improvviso di Simone Inzaghi. Quando l’ex tecnico nerazzurro ha scelto l’Arabia lasciando Milano senza preavviso, il club si è ritrovato davanti a un bivio: affidarsi a un nome di enorme impatto o rompere gli schemi puntando su un uomo già dentro la casa nerazzurra, cresciuto tra settore giovanile e Primavera. La scelta è ricaduta su Cristian Chivu, come a richiamare il destino che ebbe Inzaghi alla Lazio, quando tutto cominciò su un treno per Salerno – era lì che avrebbe dovuto allenare prima dell’exploit di Bielsa. Chivu si è ritrovato, fin dal primo giorno, a convivere con un’eredità ingombrante. Inzaghi aveva lasciato un’impronta tecnica e statistica difficilmente replicabile: sei trofei in quattro anni, due finali di Champions League, una struttura tattica perfezionata fino al dettaglio, una gestione di spogliatoio che aveva consolidato gruppi e gerarchie. A distanza di mesi, quei paragoni continuano a riaffiorare, inevitabili e talvolta persino crudeli, come se ogni scelta del nuovo allenatore fosse valutata in base ai fantasmi del passato.
Eppure Chivu ha iniziato a imporsi. Lo ha fatto con pragmatismo e con la capacità di limitare almeno in parte la turbolenza del post-Inzaghi. Ha ripensato alcuni meccanismi, ha puntato su automatismi nuovi, ha cercato una squadra più verticale e al tempo stesso meno dipendente dai vecchi riferimenti. Non è stato un percorso esente da inciampi – e i blackout mentali che hanno accompagnato alcune delle ultime uscite restano un segnale da trattare con attenzione – ma il rumeno ha mostrato una solidità sorprendente, dissipando molti dubbi e conquistando progressivamente una parte della tifoseria. Tuttavia, la sua Inter resta costretta a convivere con l’ombra del passato. Un’ombra che non pesa soltanto sull’allenatore, ma anche su alcuni giocatori, chiamati a dimostrare che, cambiato il tecnico, possono cambiare anche le gerarchie. È il caso emblematico di Davide Frattesi.
Frattesi, da riserva di lusso a oggetto misterioso: Il Napoli però ci pensa
Le riflessioni di Niccolò Ceccarini a Tmw hanno aperto una finestra su un tema che, negli ambienti nerazzurri, circola da settimane: il ruolo di Frattesi nell’Inter post-Inzaghi. Il centrocampista sperava che con Chivu si aprisse una fase nuova, una possibilità di affrancarsi dall’etichetta di “super-sub” che tanto lo aveva accompagnato nell’era precedente. Invece, i numeri raccontano tutt’altro. Ceccarini sottolinea un dato significativo: “Con l’arrivo di Chivu l’ex Sassuolo pensava di avere più spazio, in realtà lo scenario non è poi cambiato più di tanto rispetto al recente passato. Nelle ultime cinque partite di Serie A Frattesi ha infatti giocato trenta minuti, con quattro presenze fra Napoli, Fiorentina, Verona e Lazio, con il Milan gli è stato preferito Diouf”.

Frattesi, da riserva di lusso a oggetto misterioso: Il Napoli però ci pensa – Topallenatori.it (screen Youtube)
E qui si entra nel cuore del problema. Se con Inzaghi Frattesi era una riserva di lusso, con Chivu – paradossalmente – l’unica cosa ad essere cambiata è proprio il “lusso” ormai dissipato. Perché il minutaggio si è assottigliato, la centralità tecnica non è cresciuta e la percezione esterna è quella di un giocatore rimasto sospeso: non abbastanza determinante per scalare le gerarchie, non abbastanza marginale da essere considerato sacrificabile. Ecco che allora per Frattesi potrebbe esserci un futuro a Napoli, ma difficilmente a gennaio: “Anche qui vale lo stesso discorso fatto per Goretzka. Al Napoli piace molto ma è complicatissimo che si possa spostare nella sessione invernale. In serie A ci sono anche altre due opzioni. La prima porta ad Atta dell’Udinese che in questa prima parte di stagione sta facendo vedere grandi cose”. Il Napoli osserva la situazione con interesse, come confermato dallo stesso Ceccarini, ma l’impressione, oggi, è che Frattesi si trovi al centro di un crocevia tecnico e psicologico molto rischioso, soprattutto per la sua carriera.

Inzaghi è una persecuzione, Chivu inguaiato: il big vola a Napoli - Topallenatori.it (screen Youtube)






