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La stagione di Formula 1 continua a mettere in luce le criticità della Scuderia Ferrari, che non si limitano a una semplice gestione errata della vettura durante il weekend di gara. Le difficoltà della monoposto SF-25 appaiono infatti radicate in dinamiche progettuali più profonde, che influenzano la capacità di adattamento e sviluppo della vettura nel corso dell’intera stagione.
Le contraddizioni della SF-25 tra simulazioni e pista
La stagione attuale ha evidenziato un fenomeno anomalo nel campionato: i pronostici sulle prestazioni delle monoposto basati sulle caratteristiche tecniche di ciascun modello spesso sono stati smentiti dai risultati effettivi in pista. Un esempio emblematico è rappresentato dal weekend di gara a Baku, capitale dell’Azerbaigian, dove la Ferrari era inizialmente data tra le favorite per le peculiarità del tracciato, che sembravano sposarsi con i punti di forza della SF-25.
Tuttavia, il risultato finale è stato ben diverso dalle aspettative: dopo una giornata di venerdì in cui la monoposto ha brillato, conquistando la prima e seconda posizione nelle FP2 con Lewis Hamilton e Charles Leclerc, la qualifica e la gara sono state segnate da una debacle. Questo ha alimentato l’idea di una difficoltà della squadra nel far evolvere la vettura durante il weekend, ma le indiscrezioni raccolte rivelano una realtà più complessa.
Sospensioni e aerodinamica: il compromesso che ha frenato la SF-25
Secondo fonti interne alla Scuderia, il problema principale non sarebbe la gestione della vettura nel weekend, bensì le caratteristiche intrinseche del progetto della SF-25, che si sono acuite dopo l’introduzione della nuova sospensione posteriore adottata a partire dal Gran Premio del Belgio. Il direttore tecnico Loic Serra ha scelto di concentrare lo sviluppo sulla dinamica del veicolo, privilegiando la sospensione posteriore rispetto a ulteriori evoluzioni aerodinamiche, già pianificate ma sospese.
L’obiettivo era quello di ottenere una piattaforma dinamica più stabile e meno sensibile alle variazioni di altezza da terra, per permettere all’aerodinamica di esprimersi al meglio. In parte questo è stato raggiunto, ma a un prezzo significativo: la vettura è diventata meno reattiva a cambiamenti di setup durante il weekend di gara, limitando la capacità di adattamento a condizioni variabili come temperatura e grip della pista.
Il lavoro sul sistema sospensivo ha assorbito risorse tecniche e temporali per circa tre mesi, bloccando di fatto lo sviluppo aerodinamico della SF-25. Secondo alcune voci, nel medesimo arco di tempo sarebbero stati realizzabili almeno due aggiornamenti aerodinamici, che avrebbero potuto portare a miglioramenti più evidenti secondo le indicazioni dei piloti.
L’importanza della flessibilità e la sfida delle monoposto in stagione
La stagione 2025 si sta caratterizzando per un livello di competitività molto elevato: il distacco tra le dieci vetture di vertice è spesso inferiore ai due decimi di secondo, come dimostrato dalla dodicesima posizione di Hamilton a Baku, a soli tre decimi dalla pole position. In questo contesto, l’ottimizzazione del setup è un fattore cruciale: anche un miglioramento di mezzo decimo può tradursi in un guadagno di 3-5 posizioni in griglia.
Le monoposto di questa stagione devono quindi avere un DNA progettuale che favorisca un’evoluzione efficace in pista, capace di adattarsi rapidamente alle condizioni del tracciato e agli imprevisti. È il caso, ad esempio, della Red Bull e della McLaren, che hanno mostrato una maggiore capacità di sviluppo dinamico durante i weekend di gara.
Al contrario, la SF-25, progettata come un’evoluzione estrema del modello precedente con l’introduzione della sospensione anteriore pull rod, ha puntato tutto sulla cosiddetta “Peak Performance” — cioè la massima prestazione in condizioni ideali — ma ha sacrificato la flessibilità necessaria per affrontare la varietà dei circuiti del calendario. Questo ha reso la vettura meno competitiva in molte situazioni, condizionando negativamente i risultati della Scuderia.
Focus sui protagonisti del progetto Ferrari
La Ferrari S.p.A., con sede a Maranello, è uno dei marchi più iconici nel mondo dell’automobilismo sportivo, fondata nel 1947 da Enzo Ferrari. Oggi la squadra è guidata da personalità chiave come Benedetto Vigna, amministratore delegato, e John Elkann, presidente. Il reparto tecnico, sotto la direzione di Loic Serra, continua a lavorare per superare le criticità della SF-25, cercando di bilanciare la stabilità dinamica con la necessaria evoluzione aerodinamica.
La storia della Scuderia Ferrari è costellata di successi e di sfide tecniche che hanno definito l’evoluzione della Formula 1, ma la stagione attuale rappresenta un banco di prova importante per il team modenese, chiamato a ritrovare competitività in un campionato sempre più serrato e tecnicamente evoluto.
Nota sul contesto di Baku: La città di Baku, capitale dell’Azerbaigian, è nota per le sue condizioni climatiche particolari, caratterizzate da forti venti e un clima semi-arido. Queste condizioni contribuiscono a influenzare le prestazioni delle monoposto durante il GP, richiedendo adattamenti tecnici specifici per affrontare il tracciato cittadino che si snoda tra strade strette e curve impegnative.