Calcio

Comolli è una furia, Giuntoli ha servito la sua vendetta: Juve nei guai

Grane per la Juve e ComolliGiuntoli si vendica della Juve (Foto IG @calcioheatnews - -topallenatori.it)

Come un fulmine a ciel sereno è arrivata la vendetta di Giuntoli nei confornti della Juve: Comolli è una furia.

Qualcosa si muove, ancora una volta, attorno alla Juventus. E, come spesso accade, non si tratta di campo, ma di tribunali, bilanci e carte ufficiali. Da Torino filtra fastidio, amarezza e, senza ombra di dubbio, tanta rabbia.

Perché la nuova indagine UEFA sul Fair Play Finanziario sembra arrivare nel momento meno opportuno e, soprattutto, per fatti che non riguardano l’attuale gestione. È come se la Juve si ritrovasse a dover pagare conti lasciati aperti da altri, e questa volta la pazienza è davvero finita.

Comolli alle prese con una nuova rogna

Nei corridoi della Continassa, il clima è teso. La dirigenza guidata da Comolli non nasconde il disappunto per l’apertura del procedimento da parte dell’UEFA, che ha ufficialmente comunicato di aver acceso i riflettori sui conti bianconeri relativi al triennio 2022/23–2024/25. Una vicenda che affonda le radici nelle gestioni precedenti, quando il timone dell’area sportiva era nelle mani di Cristiano Giuntoli. E proprio il suo nome, oggi al Napoli, è tornato a circolare con forza nelle discussioni interne al club.

C’è chi parla addirittura di una sorta di “vendetta” di Giuntoli. Naturalmente il procedimento nei confronti della Juve non è stato aperto a seguito di segnalazioni o altro né tantomeno si può imputare a Giuntoli.

Damien Comolli Juve

Damien Comolli nuova gatta da pelare (Foto IG @juvent_news – -topallenatori.it)

Il procedimento UEFA riguarda un presunto sforamento dei criteri previsti dalla Football Earnings Rule, la nuova normativa che ha preso il posto del vecchio Fair Play Finanziario. L’obiettivo della regola è semplice: evitare che i club spendano più di quanto incassano, mantenendo un equilibrio economico sostenibile nel tempo. Tuttavia, l’indagine non riguarda l’operato attuale di Comolli e del suo staff, ma piuttosto operazioni e strategie finanziarie risalenti proprio all’era Giuntoli.

Per questo, la reazione della Juventus è stata immediata. Irritazione, sì, ma anche la ferma intenzione di difendere la credibilità della nuova gestione. Paghiamo colpe non nostre, sarebbe il pensiero comune che circola tra i dirigenti. E in effetti, guardando i documenti più recenti, la società ha già intrapreso un percorso di risanamento chiaro, con tagli mirati, maggiore trasparenza e controlli interni più rigidi.

Il problema è che la UEFA non guarda ai nomi o ai volti: guarda ai numeri. E se davvero verrà accertato uno sforamento, le conseguenze non saranno trascurabili. L’esito dell’indagine è atteso per la primavera del 2026, e fino ad allora la Juve dovrà convivere con questa spada di Damocle. Le ipotesi più probabili escludono scenari drammatici come l’esclusione dalle coppe, ma resta sul tavolo la possibilità di una multa pesante, come già accaduto alla Roma, sanzionata di recente con 3 milioni di euro.

Per Comolli e i suoi, però, il danno è già fatto. L’immagine del club viene nuovamente trascinata in un terreno che sembrava ormai superato, e tutto per decisioni prese da chi oggi non c’è più. La sensazione è che, più che un’inchiesta contabile, questa storia abbia il sapore di un conto in sospeso. E alla Juventus, francamente, di fare da bersaglio ancora una volta non ne vogliono più sapere.

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