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Bruno Fernandes in Serie A, zampata decisiva: c’è l’Inter

Bruno FernandesBruno Fernandes in Serie A, zampata decisiva: c'è l'Inter - Topallenatori.it (Screen Youtube)

Arriva come un fulmine a ciel sereno. Seguito recentemente da Marotta, Bruno Fernandes è sempre più vicino alla Serie A: l’Inter ne approfitta subito.

L’estate appena trascorsa ha rappresentato un punto di svolta silenzioso ma profondo nella carriera di Bruno Fernandes. Il centrocampista portoghese, da anni colonna portante del Manchester United e capitano riconosciuto dentro e fuori dal campo, è stato più vicino all’addio di quanto non sia mai trapelato ufficialmente. Le sirene provenienti dall’Arabia Saudita, in particolare dalla Saudi Pro League, hanno iniziato a suonare con insistenza, accompagnate da offerte economiche difficili da ignorare. Ma non solo. In parallelo, anche dall’Italia si sono mossi segnali concreti. L’Inter di Cristian Chivu, impegnata in una fase di rinnovamento tecnico e identitario, ha osservato con attenzione la situazione del portoghese. Un profilo come Bruno Fernandes, per leadership, continuità di rendimento e capacità di incidere nei momenti chiave, rappresenta esattamente quel tipo di giocatore che Beppe Marotta considera strategico.

Il rapporto tra Fernandes e il Manchester United, pur restando solido nei numeri e nelle prestazioni, ha iniziato però a mostrare crepe evidenti. Il centrocampista è stato una presenza costante, quasi imprescindibile, in una delle fasi più complicate della storia recente del club. Gol, assist, responsabilità: raramente si è tirato indietro, anche nei momenti in cui la squadra faticava a trovare una direzione chiara. Proprio per questo, l’idea che il club potesse prendere in considerazione una sua cessione, senza affrontare apertamente il discorso, ha lasciato il segno. Dall’Inghilterra filtrano infatti segnali pesanti, che parlano di un rapporto incrinato più sul piano umano che su quello tecnico. Un contesto che l’Inter osserva con attenzione, consapevole che un’eventuale uscita di Fernandes dal progetto United non sarebbe più solo una suggestione.

Lo sfogo e la delusione: le parole di Fernandes strizzano l’occhio all’Inter

A rendere il quadro ancora più chiaro sono state le parole dello stesso Bruno Fernandes, che nelle ultime ore ha scelto di uscire allo scoperto con uno sfogo destinato a far rumore. Parlando apertamente, il capitano del Manchester United ha ammesso di essersi sentito profondamente ferito dal comportamento del club durante l’estate. Avrei potuto fare come fanno in tanti e dire: ‘Voglio andar via, non mi alleno più’ –  ha spiegato Fernandes, sottolineando come non abbia mai preso in considerazione una rottura traumatica. Non mi sono mai sentito nella posizione di farlo – ha proseguito il capitano – perché ho sempre percepito che l’empatia e l’affetto che avevo per il club fossero reciproci. Una convinzione che, col tempo, ha iniziato a vacillare. Il passaggio più duro riguarda la sensazione di essere stato messo sul mercato senza che nessuno avesse il coraggio di dirglielo apertamente: “Il club voleva che me ne andassi, questo ce l’ho ben chiaro in testa. L’ho detto anche ai dirigenti, ma penso che non abbiano avuto il coraggio di prendere davvero quella decisione”.

Beppe Marotta

Lo sfogo e la delusione: le parole di Fernandes strizzano l’occhio all’Inter – Topallenatori.it (screen Youtube)

Ancora più significativo il riferimento al clima interno: “Dalla parte del club ho avuto la sensazione che, nella loro testa, fosse un ‘se te ne vai, per noi non è un grosso problema’. Questa cosa mi ha fatto molto male”. E poi l’affondo sui compagni: “Guardi intorno a te e vedi giocatori che non danno lo stesso valore al club, che non lo difendono allo stesso modo… e questo ti rende triste”. Uno sfogo che va oltre il momento emotivo e assume il valore di un segnale forte. Bruno Fernandes non annuncia l’addio, ma mette nero su bianco una frattura che difficilmente potrà essere ignorata. Terreno fertile per l’Inter, che resta alla finestra. Appiano Gentile potrebbe diventare una destinazione credibile, forse non immediata, ma concreta a partire da giugno.

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