Non arrivano buone notizie per Luciano Spalletti e neanche per le pretendenti di Vlahovic, perché lo stop è lunghissimo ed è una vera batosta. .
La Juventus prova a ritrovarsi, e per certi versi ci sta riuscendo. L’arrivo di Luciano Spalletti in panchina, dopo l’esonero di Igor Tudor, ha rappresentato uno spartiacque netto nella stagione bianconera. Il tecnico toscano, con il suo metodo, il suo lessico calcistico e quella precisione maniacale che ha sempre caratterizzato le sue squadre, sta ridando alla Juve un’identità più pulita, fatta di palleggio, occupazione degli spazi e responsabilizzazione dei giocatori.
Non è ancora una squadra fluida, e in alcune fasi di gara regnano ancora confusione e disordine, ma l’intento è uno solo: tornare a comandare il gioco e non a subirne il ritmo. In questo percorso, uno dei volti simbolo della rinascita era stato proprio Dusan Vlahovic. Nonostante numeri non scintillanti sotto porta, il centravanti serbo aveva ritrovato una centralità che sembrava smarrita negli ultimi mesi. Spalletti gli aveva cucito addosso un ruolo più moderno, fatto di movimenti incontro, partecipazione alla manovra e guida emotiva dei compagni.
Vlahovic era diventato il primo difensore sui rinvii avversari e il terminale più cercato quando c’era da alleggerire la pressione. Una versione meno bomber e più leader, ma per certi versi più preziosa nella costruzione di una Juve che vuole essere squadra in senso pieno. Il problema è che, dietro questo recupero tecnico ed emotivo, si nascondeva già una questione non da poco: la sua situazione contrattuale. Il serbo è in scadenza nel 2026 e per l’AD Damien Comolli il dossier è tutt’altro che semplice. Rinnovo, cessione o gestione fino a termine contratto? La risposta era già complicata prima del recente infortunio. Ora è diventata un rebus totale. Perché la Juventus, che aveva trovato una versione più matura del suo numero 9, sa che quell’equilibrio appena costruito rischia di essere pesantemente compromesso. E infatti la notizia arrivata nelle ultime ore è destinata ad avere ripercussioni profonde.
Vlahovic sceglie l’operazione: out per 4 mesi
Dusan Vlahovic si è operato. Dopo giorni di consulti e valutazioni, il centravanti ha sciolto le riserve e ha optato per l’intervento chirurgico per risolvere la lesione agli adduttori riportata contro il Cagliari. Una scelta che allunga i tempi di recupero ma riduce significativamente il rischio di recidive, elemento decisivo per un atleta che basa il suo gioco su esplosività e potenza. L’operazione è stata eseguita ieri a Londra e l’intervento, si legge sul comunicato diramato dalla Juventus, è perfettamente riuscito.

Vlahovic sceglie l’operazione: out per 4 mesi – Topallenatori.it (screen Youtube)
Ora parte la riabilitazione che porterà poi, tra qualche mese, al ritorno in campo. E proprio sui tempi di recupero arriva la parte più pesante per la Juventus. Lo stop stimato è di circa tre o quattro mesi, con rientro non prima di marzo. In termini pratici, significa che Vlahovic salterà circa venti partite tra Serie A, coppe e impegni europei. Un’assenza enorme, soprattutto perché la Juve non dispone di un sostituto con caratteristiche simili. L’impianto offensivo dovrà essere rimodellato quasi del tutto, costringendo Spalletti a soluzioni alternative e meno congeniali al suo calcio – di certo David non sta aiutando come previsto.
Ma l’impatto non è solo tecnico. L’operazione cambia anche la prospettiva contrattuale: una trattativa di rinnovo già complessa diventa ora ancora più delicata. Il club dovrà valutare come gestire un giocatore fondamentale ma reduce da un intervento chirurgico che condizionerà mezza stagione e, con ogni probabilità, l’intero mercato bianconero. Per Comolli si apre un bivio che non poteva arrivare in un momento più scomodo.

Batosta Vlahovic, dopo il danno la beffa: stop ancora più lungo - Topallenatori.it (screen Youtube)






