La sorprendente indifferenza verso l’assenza di Jannik Sinner sta facendo discutere il mondo del tennis italiano.
Quando si parla di Jannik Sinner, senza ombra di dubbio, ci si riferisce a un campione capace di riscrivere la storia del tennis azzurro e mondiale con una naturalezza quasi disarmante. Il suo talento, infatti, è già diventato un punto di riferimento non solo per gli appassionati italiani ma anche per gli addetti ai lavori sparsi in tutto il mondo.
Però, proprio mentre ci si aspetterebbe che ogni suo passo venga seguito con la massima attenzione, sta accadendo qualcosa di piuttosto inatteso, quasi difficile da immaginare solo qualche mese fa. Un clima che ha il sapore dell’indifferenza, o quantomeno della sorprendente leggerezza, sta circondando una sua assenza che, sulla carta, avrebbe potuto scatenare ben altre reazioni.
Sinner praticamente snobbato colto di sorpresa
La Coppa Davis, il torneo che per tradizione accende il cuore e l’orgoglio delle nazioni, è iniziata con grande entusiasmo. Eppure, per l’Italia, la grande notizia non è un trionfo o un nuovo record, bensì la mancanza del proprio numero uno. Sinner ha dovuto rinunciare alla convocazione, una decisione maturata per ragioni personali e di calendario che ha aperto un dibattito acceso tra tifosi e critica.
Però ora che la Davis è iniziata, a Bologna, il clima è tutt’altro che polemico. Le tribune sono piene, i colori azzurri risaltano ovunque e l’energia che circonda la squadra sembra crescere ora dopo ora, come se il pubblico avesse scelto di fidarsi del gruppo al di là dei nomi. È un segnale di maturità, certo, ma anche un fenomeno sportivo e culturale che merita di essere osservato da vicino.

Cobolli con Berrettini trascina l’Italia in Davis (Foto IG @flavio_cobbo – topallenatori.it)
Infatti, mentre qualcuno si sarebbe aspettato mugugni o critiche, la realtà racconta un’altra storia. A Bologna, la festa non solo è partita, ma sta anche crescendo di intensità. I tifosi arrivano da ogni parte d’Italia convinti che la Davis abbia un fascino tutto suo che va ben oltre il singolo giocatore, persino quando quel giocatore è uno dei migliori al mondo. L’atmosfera è carica, l’entusiasmo si respira già fuori dal palazzetto e ogni partita diventa un’occasione per gridare al cielo la propria voglia di vittoria.
Del resto, la squadra azzurra non è rimasta a guardare. Anzi, Berrettini e Cobolli stanno dimostrando una solidità e una personalità che, senza particolari esitazioni, stanno trascinando l’Italia nel modo più naturale. Berrettini, con la sua solita eleganza e una fame agonistica ritrovata, sta offrendo punti e leadership. Cobolli, invece, sta vivendo un momento quasi magico, come se la responsabilità lo stesse facendo crescere partita dopo partita. E proprio questa combinazione sta convincendo tanti tifosi che, anche senza il loro numero uno, ci sia davvero tanto di cui entusiasmarsi.
Non è una mancanza di rispetto nei confronti di Sinner, tutt’altro. È piuttosto la dimostrazione che il tennis italiano sta finalmente trovando una profondità che va oltre il talento del suo principale protagonista. Una crescita collettiva che fa bene al movimento e che, senza alcun dubbio, renderà ancora più interessante il suo ritorno in squadra quando sarà il momento giusto.
Per ora, però, Bologna si gode la festa. E mentre la Davis prosegue, quello che sembrava un problema sta diventando paradossalmente un motivo di orgoglio: l’Italia c’è, gioca, lotta e sogna. Anche senza il suo campione più atteso.

Jannik Sinner snobbato dai tifosi (Foto IG @janniksin - topallenatori.it)












