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Scandalo Napoli-Inter, il professor Clemente di San Luca attacca: “Mariani ha favorito i nerazzurri”

L'episodio deciso da Mariani in Napoli-InterScandalo Napoli-Inter, il professor Clemente di San Luca attacca: "Mariani ha favorito i nerazzurri" (screenshot tratto da x.com) - topallenatori.it

Clemente di San Luca: “Rigore su Di Lorenzo oggettivo. Mariani non ha ammonito almeno tre calciatori dell’Inter. Basta parlare di rigorini”

Una lunga carriera da grande docente di diritto amministrativo. La passione per il calcio: una declinazione inevitabile. Il professor Guido Clemente di San Luca ha fondato il primo corso di Giuridicità delle regole del calcio. Con uno scopo nobile che spiega a topallenatori.it: “La mia battaglia per il rispetto delle regole nel calcio è per usare un modello che spieghi come sia importante il rispetto della legalità nella vita di tutti”.

Rigore? Senza se e senza ma

Partiamo dal contatto Mkhitaryan-Di Lorenzo. Quello tanto discusso: è da considerarsi calcio di rigore? “Non si tratta di stabilire se sia rigore per lei o per me. E’ oggettivamente – spiega il professore – calcio di rigore. Bisogna distinguere l’accertamento del fatto dalla qualificazione giuridica del fatto. Come provai a spiegare lo scorso anno allo stesso mister Conte: il contatto tra Dumfries e Anguissa era indiscutibilmente calcio di rigore. Purtroppo, la legalità è nelle mani di personaggi che se non peccano d’ignoranza allora cadono nella malafede. L’arbitraggio di Mariani è stato uno scandalo a favore dell’Inter. Mancano tre gialli contro i giocatori nerazzurri, compreso quello contro Lautaro che ha provocato Conte“.

Non solo Napoli-Inter: “Gli arbitri vogliono detenere il potere”

Guido Clemente di San Luca non usa mezzi termini per definire la situazione dal suo punto di vista. “La classe arbitrale vuole detenere il potere. L’AIA, arbitrariamente, integra l’assetto regolativo. Quando il designatore Rocchi – continua Clemente – parla di ‘rigorini’ sta creando diritto non avendone il potere. Le fattispecie fallose sono tipizzate dal regolamento”.

Mariani

Il problema dei salotti e la speranza per gli arbitri (foto x.com) – topallenatori.it

Andiamo con un esempio. “Se un giocatore mette le mani in faccia ad un avversario, la lievità o la leggerezza del gesto non hanno alcun rilievo. Perché se metti le mani in faccia all’avversario, il tuo comportamento, per la regola 12, prevede un fallo. Quindi, il rigore per il Milan contro la Fiorentina è indiscutibile. E se il VAR se non fosse intervenuto avesse commesso qualcosa di illegittimo, quando il fatto è dubbio deve sempre intervenire. E poi visto alla review il difendente viola schiaffeggia Gimenez. Il vero scandalo è che per la stessa identica ragione, il Napoli avrebbe dovuto avere ben 4 calci di rigore, con 4 omissioni gravissime dell’intervento Var in Milan-Napoli. Modric, Tomori e due interventi di Pavlovic su Lucca sono stati della stessa natura”.

Il problema dei salotti e la speranza per gli arbitri

C’è un altro aspetto che al professor Guido Clemente di San Luca non va giù. “Sono assolutamente insopportabili  per saccenza e presunta competenza gli ex calciatori che commentano in tv con espressioni del tipo: “Questo non è calcio” episodi arbitrali sui quali non hanno alcuna conoscenza.

Resta un ultimo punto da affrontare. Come migliorare la situazione? “E’ in discussione in Parlamento un disegno di legge – chiosa Clemente – che renderà gli arbitri dei pubblici ufficiali. La ratio legis è di tutelare gli arbitri nei confronti degli scalmanati. Una volta che però gli arbitri saranno qualificati come tali, a quel punto, non sarà più possibile che facciano ciò che vogliono in campo, non rispettando il paradigma normativo. Questa è l’unica speranza, altrimenti non ci sono molti margini per migliorare la situazione”.

“Sarò in diverse università italiane nei prossimi mesi per tentare di far capire l’importanza della tutela della legalità. Una battaglia per far capire la centralità della legalità: usare il calcio per parlare di questo grande tema che impernia la nostra vita”.

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