In Campania non c’è pace. Dopo il rinvio a giudizio per Aurelio De Laurentiis è scoppiata la bufera. Le voci di un addio di Conte si rincorrono.
Il rinvio a giudizio di Aurelio De Laurentiis e dell’amministratore delegato Andrea Chiavelli, con l’accusa di falso in bilancio relativo alle operazioni Manolas e Osimhen, ha imposto una brusca frenata al clima di apparente serenità che si era respirato negli ultimi giorni a Castel Volturno. La decisione del GUP di Roma ha infatti aperto una nuova fase giudiziaria che accompagnerà la società fino al dicembre 2026, data fissata per la prima udienza, e che nel frattempo rischia di ripercuotersi sul dibattito calcistico nazionale.
Il club, tramite un comunicato ufficiale, ha espresso stupore e irritazione per la decisione, ribadendo la totale correttezza del proprio operato e sottolineando come le perizie tecniche – definite “di altissimo livello” – avrebbero già dimostrato l’assenza di benefici per il Napoli dalle operazioni contestate. La società ha poi insistito su un concetto preciso: nessun vantaggio illecito, nessuna plusvalenza artificiosa, nessun comportamento irregolare. Una difesa ferma, che punta a sgombrare il campo da sospetti e a rimettere nelle mani della magistratura ordinaria l’onere di fare chiarezza.
La giustizia sportiva, già in passato, aveva archiviato un procedimento su queste operazioni, ma ciò non ha impedito ai riflettori di riaccendersi ora che la Procura ritiene di avere nuovi elementi. E mentre la squadra di Antonio Conte continua la sua stagione tra obiettivi ambiziosi e fragilità di percorso, l’ambiente si ritrova travolto da un ciclone mediatico che nessuno avrebbe voluto affrontare alla vigilia della fase decisiva del campionato. Sui social, come spesso accade, la vicenda ha acceso immediatamente un dibattito feroce. La piazza digitale si è divisa, ma con una polarizzazione che lascia capire quanto la questione sia ancora più ampia della semplice vicenda giudiziaria: riguarda la fiducia nei meccanismi di controllo, il ricordo fresco del caso Juventus e la percezione diffusa di una giustizia sportiva a geometria variabile. Proprio i tifosi della Juventus sono stati i più accaniti nel commentare la notizia.
A Napoli è Bufera: “10 punti di penalizzazione”
Se nelle sedi istituzionali domina la cautela, sui social network il tono è completamente diverso. La notizia del rinvio a giudizio ha generato una raffica di commenti, spesso durissimi, che fotografano un clima di grande tensione. La sensazione è che una parte dei tifosi italiani consideri questa vicenda come un possibile terreno di rivalsa, soprattutto dopo quanto accaduto alla Juventus negli anni scorsi. E non mancano i paralleli, le accuse e i timori. Un utente, proiettandosi sulle possibili conseguenze sportive, scrive: “Finirà a tarallucci e vino come sempre ma se il Napoli dovesse scontare qualche penalizzazione in questo campionato, mi sa che Conte si rimette in viaggio subito“.
Un commento che fa emergere un sentimento diffuso: la paura che eventuali sanzioni possano compromettere il progetto tecnico e, soprattutto, la permanenza di Conte, allenatore notoriamente poco incline a sopportare contesti instabili. Altri tifosi, invece, attaccano frontalmente la giustizia sportiva, evocando il precedente bianconero: “Ma non c’è nessuno Youtuber Bianconero che va a fare qualche domanda a Chiné stile le Iene? Incalzandolo? Chiedendogli se ora darà subito 10 punti di penalizzazione al Napoli per poi toglierli eventualmente dopo?” È un’affermazione aspra, che rivela quanto il clima sia pesante e quanto, nell’immaginario di molti, il sistema giudiziario calcistico venga percepito come incoerente o influenzabile.

A Napoli è Bufera: “10 punti di penalizzazione” – Topallenatori.it (screen Youtube)
C’è poi chi esulta apertamente per la decisione del GUP, trasformandola in una sorta di resa dei conti: “Ci godo che il Napoli sia stato rinviato a giudizio per il caso plusvalenze fittizie .!! Si merita una penalizzazione in classifica..!!” Un commento che mette in luce la rivalità sportiva ma anche il desiderio, a volte esasperato, di vedere “pareggiati i conti” tra club. Infine, non manca la preoccupazione interna allo stesso tifo partenopeo: “Il problema da tifoso del Napoli non pulcinella è che la società, nonostante la giustizia sportiva abbia archiviato, a fronte di nuovi elementi potrà nuovamente procedere in giudizio sportivo e dare penalizzazione come la Juve. La verità è che sono stati taroccati”. È forse il commento più significativo, perché non contiene tifo avversario: è lo sfogo di chi teme che questa vicenda possa avere ripercussioni concrete, e non si fida del sistema né della tenuta della difesa del club. Il caso è destinato a proseguire per molti mesi, forse anni. E se il Napoli prova a mantenere la barra dritta, il dibattito pubblico si è già trasformato in un’arena infuocata. In campo, la squadra dovrà giocare contro gli avversari. Fuori dal campo, contro un clima che si preannuncia tutt’altro che sereno.

"Napoli penalizzato e Conte scappa via": De Laurentiis sconcertato - Topallenatori.it (screen Youtube)






