Il pari con il Parma ha fatta arrabbiare Max Allegri, perché il suo Milan è nel subbuglio più totale. Tuttavia c’è solo questo a preoccupare il tecnico.
Per mezz’ora è sembrato il Milan delle grandi notti: concentrato, cinico, spietato. Due gol in venticinque minuti – prima Saelemaekers, poi Rafael Leao su rigore – avevano fatto pensare a una serata tranquilla. Ma al Tardini la calma dura sempre poco. Il Parma, spinto dal suo pubblico e dall’orgoglio di chi non vuole fare la comparsa, ha ribaltato la sceneggiatura: Bernabé ha trovato l’angolo giusto nel recupero del primo tempo con un gol da cineteca, Delprato ha completato la rimonta con una torsione che ha fatto tremare i rossoneri. Da lì, la partita si è fatta più sporca, più tesa, quasi nervosa. Il Milan ha provato a riordinarsi, ma la brillantezza iniziale era svanita e il Parma ha sprecato molto. La squadra di Massimiliano Allegri ha alternato sprazzi di lucidità a momenti di confusione, finendo per aggrapparsi alle parate di Mike Maignan, che nel finale ha evitato il tracollo con due interventi d’istinto. Dall’altra parte, il giapponese Zion Suzuki ha risposto con la stessa prontezza, firmando una parata che ha tenuto il pari.
Un equilibrio fragile, quello di un 2-2 che, al di là del punteggio, lascia l’amaro in bocca ad Allegri, che si è detto molto arrabbiato al termine del match di un Milan capace di tutto e del contrario di tutto: brillante quando si accende, vulnerabile quando si guarda allo specchio. E proprio Maignan, simbolo di affidabilità e leadership, è oggi al centro di un’altra partita – quella fuori dal campo. Il contratto del portiere francese scade nel giugno 2026 e la trattativa per il rinnovo è ferma da mesi. Dopo i primi contatti positivi, l’intesa si è arenata, con le parti divise non solo sulla cifra, ma anche sulla visione del futuro. Un tema che comincia a infastidire Allegri, sempre più convinto che la chiarezza sia una forma di rispetto verso il gruppo.
Allegri scuote Maignan e il Milan: “La maglia bisogna tenersela stretta”
Alla vigilia della sfida con il Parma, Massimiliano Allegri aveva anticipato in conferenza stampa il suo pensiero con parole pesanti come pietre: “Dico sempre ai ragazzi che quando siamo al Milan, tutti noi dobbiamo lavorare ogni giorno con passione per ottenere risultati, perché la maglia del Milan bisogna tenersela stretta. Perché poi, quando andiamo via, non ci torniamo più”. Una frase che sa di monito, rivolta a chi deve dimostrare di sentirsi parte del progetto, non spettatore. Maignan è un grandissimo portiere – ha aggiunto il tecnico – e la società sta programmando il futuro. Ci sono Tare e Furlani che penseranno al meglio per il Milan.”

Allegri scuote Maignan e il Milan: “La maglia bisogna tenersela stretta” – Topallenatori.it (screen Youtube)
Un messaggio duplice: riconoscenza verso un giocatore determinante, ma anche la richiesta implicita di impegno totale. Allegri vuole uomini oltre che campioni, consapevoli del valore di una maglia che non concede seconde possibilità. E in questo senso, le parole del tecnico suonano come un confine tracciato con chiarezza: chi resta, lo faccia per appartenere. Chi ha dubbi, lo dica. Perché a San Siro non c’è spazio per le mezze misure e di certo a Milanello non hanno intenzione di rivivere un Donnarumma bis.

Milan, spogliatoio in subbuglio: Allegri non ne può più - Topalenatori.it (screen Youtube)






