Il lutto ha sconvolto nuovamente il mondo del calcio. La lega ha ufficializzato da poco il rinvio della partita: non si può giocare in certe condizioni.
Ci sono momenti in cui il calcio, con la sua passione travolgente, deve necessariamente fermarsi. In Argentina, dove il pallone non è solo uno sport ma una religione, è accaduto di nuovo. La decisione è arrivata nel tardo pomeriggio, dopo ore di attesa e di silenzio, quando la notizia ha iniziato a diffondersi tra i media e i tifosi. Una partita attesissima del campionato argentino è stata ufficialmente rinviata, ma non per motivi tecnici, né per problemi climatici. Stavolta il motivo è più profondo, più umano, più doloroso. Il calcio argentino è stato scosso da un evento che ha lasciato attoniti tifosi, dirigenti e giocatori. L’atmosfera che si respira in queste ore è quella di un grande lutto collettivo. Lo stadio che avrebbe dovuto ospitare il match resterà chiuso, le bandiere saranno a mezz’asta, e i colori – solitamente accesi, rumorosi, vibranti – oggi sembrano sbiaditi dal dolore.
La Lega Professionale Argentina ha preso la decisione dopo aver consultato la dirigenza di uno dei club più gloriosi del Paese, che ha chiesto tempo, rispetto e silenzio. Il pubblico sudamericano, abituato a vivere di calcio ogni giorno, si trova ora di fronte a un momento di riflessione. È come se il tempo si fosse fermato per rendere omaggio a qualcuno che ha rappresentato un simbolo, una guida, un punto di riferimento per intere generazioni di tifosi. La scelta di sospendere la partita è sembrata naturale, inevitabile. In Argentina, dove lo sport è identità e appartenenza, il rispetto per chi ha dato tanto al gioco viene prima di ogni classifica e di ogni risultato.
Addio a Miguel Angel Russo: il Boca Juniors in lacrime, rinviata la gara col Barracas
La partita tra Barracas Central e Boca Juniors, inizialmente prevista per sabato, è stata ufficialmente rinviata dopo la morte improvvisa di Miguel Angel Russo, storico allenatore degli Xeneizes. La decisione, già nell’aria, è stata confermata poche ore dopo l’annuncio del decesso, arrivato nella notte tra mercoledì e giovedì. Russo, 69 anni, combatteva da tempo contro una grave forma di cancro che, negli ultimi mesi, lo aveva costretto a lasciare progressivamente la panchina del Boca. Aveva guidato la squadra per l’ultima volta il 22 settembre, nella sfida contro il Central Cordoba terminata 2-2. Il tecnico, amatissimo da tifosi e giocatori, era tornato alla guida del club nel giugno scorso, nella sua terza esperienza in gialloblù.

Addio a Miguel Angel Russo: il Boca Juniors in lacrime, rinviata la gara col Barracas – Topallenatori.it (screen Youtube)
Nella sua carriera con il Boca, Russo ha scritto pagine indelebili: una Copa Libertadores nel 2007, l’ultima conquistata dal club, un campionato argentino e la Copa Maradona nel 2020, oltre alla Copa de la Liga Profesional nel 2023. Da giocatore aveva legato il suo nome all’Estudiantes, con cui aveva vinto due campionati e collezionato 17 presenze in nazionale. Il club ha pubblicato una nota intrisa di commozione: “Miguel lascia un segno indelebile nella nostra istituzione e sarà per sempre un esempio di calore, gioia e dedizione. Accompagniamo la sua famiglia in questo momento di dolore”. Il calcio argentino si ferma per onorare un uomo che non è stato soltanto un allenatore, ma un pezzo di storia del Boca Juniors e del Paese intero.