Ancora una tragedia nello sport italiano in questi giorni. Il lutto lascia un vuoto incolmabile nella comunità di riferimento.
Un grande nome legato a doppio filo allo sport italiano fin dagli anni d’oro, quelli in cui, per esempio, la nostra Nazionale non doveva affrontare dei playoff per arrivare ai Mondiali si è purtroppo spento in queste ore: una figura che, rimanendo sempre molto vicina al mondo dello sport italiano – non soltanto del calcio – ha raccontato decenni e decenni di imprese atletiche Azzurre con costanza e dedizione.
Nel panorama dello sport non sono rilevanti soltanto le imprese degli atleti ma anche quelle di chi tali imprese deve poi raccontarle al pubblico in modo che i grandi risultati degli sportivi non vadano mai dimenticati, anche se il pubblico non sfoglia un albo d’oro per tanto tempo. In questo campo, la stampa sportiva italiana ha sempre ricoperto un ruolo di primo piano.
Tra le riviste più importanti c’è il Corriere dello Sport, giornale che da decenni ricopre un ruolo fondamentale nella cronaca sportiva di ogni genere, destreggiandosi tra tutte le discipline, famose o più di nicchia, che si possono praticare nel nostro paese. Una figura molto importante per la storia di questa testata, purtroppo, si è spenta in queste ore lasciando un vuoto nel mondo sportivo tutto.
Un lutto improvviso e devastante
La stampa ha dato la triste notizia della scomparsa di Domenico Morace, giornalista ed ex direttore del Corriere dello Sport tra il 1986 ed il 1991, in un periodo chiave per lo sport italiano. Tra le altre cose, il famoso cronista nato in Calabria ha anche diretto Domani ed il famoso Guerin Sportivo, negli anni a seguire. Spentosi a 82 anni, Morace ha lasciato un vuoto nel cuore di tutti i colleghi.

Domenico Morace, addio all’ex direttore del Corriere dello Sport (YouTube) – www.TopAllenatori.it
Impossibile non ricordare il suo titolo più famoso nel periodo d’oro della nazionale italiana, quando quest’ultima tornò a vincere la coppa del mondo ai Mondiali del 1982, trainata da Paolo Rossi, Claudio Gentile e Dino Zoff: “Eroi”, una parola sola che ben descriveva l’impresa portata avanti dal “manipolo” di Bearzot, accolto da tante critiche prima della spedizione e poi in grado di zittire la stampa che lo aveva messo in croce per le qualificazioni al turno preliminare condite da 3 pareggi.
Negli ultimi anni Morace aveva fatto la spola tra Milano, Roma e la sua Calabria, terra a cui era sempre rimasto legato in modo indissolubile così come è rimasto legato fino all’ultimo alla professione ed allo sport, che ha narrato con estrema attenzione e passione per tutta la sua carriera. Non possiamo non unirci alle condoglianze per un gigante del giornalismo italiano, spentosi forse in tarda età. Ma sempre troppo presto per chi lo seguiva e chi ha lavorato con lui.

Grande lutto in Italia... - www.TopAllenatori.it






