L’Italia di Gattuso e Gravina è un disastro e rischia davvero la terza esclusione consecutiva dai Mondiali.
Infatti ciò che si è visto in campo a Roma è stato il riflesso perfetto di una squadra che non sa più riconoscersi, che prova a reagire però cade ogni volta al primo urto, come se mancassero idee, personalità e una direzione chiara.
Senza ombra di dubbio il risultato ha pesato tantissimo, ma è il modo in cui è arrivato a fare ancora più rumore, con una Norvegia che ha dominato dal primo all’ultimo minuto, rendendo evidente quanto la distanza tecnica, fisica e mentale tra le due formazioni sia più ampia di quanto ci si aspettasse.
Gattuso e Gravina senza più alibi
Gattuso ha provato a spiegare tutto con il regolamento, sottolineando come la formula degli spareggi complichi il cammino degli azzurri, però questa giustificazione non ha convinto nessuno. L’Italia non sta mancando per colpa dei meccanismi di qualificazione, ma perché non riesce più a imporsi nemmeno contro avversari di livello modesto. E le difficoltà mostrate appena qualche giorno fa contro la Moldovia sono un ulteriore segnale di una crisi che non si può più minimizzare. La squadra non corre, non crea, non difende come dovrebbe, e soprattutto non dà l’impressione di avere una guida capace di tirarla fuori da questo tunnel.
Senza ombra di dubbio il crollo non riguarda soltanto il commissario tecnico, perché ciò che sta emergendo è l’immagine di un movimento calcistico bloccato, confuso, incapace di programmare con serietà e lungimiranza. I vertici federali sono inevitabilmente coinvolti in un disastro che non può essere ridotto alla semplice giornata storta. Tre possibili eliminazioni consecutive dal Mondiale sarebbero un fallimento storico, qualcosa che nessuno avrebbe mai pensato potesse verificarsi dopo la vittoria dell’Europeo solo pochi anni fa. E invece eccoci qui, di nuovo con la paura di dover assistere da casa all’evento sportivo più seguito del pianeta.

Gravina non ha alibi: l’Italia è un disastro (Foto IG @hellasveronastylehvs
– topallenatori.it)
Il rischio ai playoff è altissimo, anche perché la Nazionale arriva allo spareggio forse nel momento più complicato degli ultimi vent’anni. Le squadre che parteciperanno saranno tutte agguerrite, e basta osservare lo stato attuale degli azzurri per capire che servirà qualcosa di straordinario per evitare l’ennesima umiliazione. Gattuso continua a parlare di lavoro, di spirito, di voglia, però sul campo tutto questo non si vede, e la situazione è talmente seria che molti iniziano a chiedersi se non sia arrivato il momento di prendere decisioni drastiche.
L’impressione generale è che il movimento intero debba fermarsi e guardarsi allo specchio, perché non si può più andare avanti così. Senza un progetto reale, senza investimenti sui giovani, senza un’identità precisa e senza una guida forte, tutto rischia di sgretolarsi ulteriormente. E l’eventuale terza assenza consecutiva al Mondiale sarebbe la conferma definitiva di un disastro annunciato, una ferita che metterebbe in discussione non solo il futuro della panchina, ma l’intera struttura del calcio italiano.

Gattuso, i vertici e i calciatori: un disastro tutto italiano (Foto IG @passion_sportive_ - topallenatori.it)






