Calcio

Batosta Juve, la squalifica a vita sconvolge Spalletti

Daspo per il tifosoSpalletti incredulo dinanzi alla squalifica a vita (Foto IG @spazioj - topallenatori.it)

Una nuova autentica tegola si abbatte sulla Juventus, e questa volta è di quelle che fanno davvero male: la sentenza è senza mezzi termini.

Era nell’aria, certo, ma quando la notizia è diventata ufficiale lo stupore ha preso il sopravvento. All’Allianz Stadium, durante l’ultimo derby della Mole tra Juventus e Torino, conclusosi con un pareggio a reti inviolate, qualcosa ha incrinato il clima di sportività che dovrebbe sempre accompagnare una sfida così sentita.

Infatti, nonostante in campo le due squadre abbiano dato vita a una battaglia corretta e combattuta, sugli spalti è andata in scena un episodio che ha gelato tutti i presenti e che ora rischia di lasciare un segno profondo nel mondo del calcio italiano.

Squalifica a vita, non c’è nessun appello

Nel settore bianconero, un tifoso della Juventus si è reso protagonista di un gesto tanto grave quanto incomprensibile: rivolgendosi verso i sostenitori granata, ha mimato con le braccia il movimento di un aereo che si schianta, un chiaro e doloroso riferimento alla tragedia di Superga del 1949. Un gesto che, senza ombra di dubbio, va oltre ogni forma di rivalità sportiva. Le immagini, riprese dalle telecamere interne e diffuse rapidamente sui social, hanno fatto il giro del web in poche ore, scatenando indignazione e rabbia da ogni parte.

Batosta per la Juventus

Squalifica a vita per il gesto sugli spalti (Foto IG @superpaola_conrad
– topallenatori.it)

Le autorità competenti, in collaborazione con la Juventus, si sono immediatamente attivate per identificare il responsabile. E così è stato: grazie alle riprese video e fotografiche, l’uomo è stato riconosciuto e segnalato. Ora per lui si prospetta un provvedimento durissimo, probabilmente un Daspo a vita. Una sanzione che, per quanto pesante, sembra inevitabile considerando la gravità dell’accaduto. Il gesto, infatti, non è stato derubricato a semplice provocazione da tifo acceso, ma è stato interpretato come un vero e proprio oltraggio alla memoria storica del calcio e delle vittime del disastro di Superga, una ferita ancora viva nel cuore dei tifosi e di tutto il Paese.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Giornalisti, ex calciatori, dirigenti e semplici appassionati hanno condannato con forza l’episodio, definendolo “ignobile” e “inaccettabile”. La stessa Juventus ha preso subito le distanze, sottolineando la propria totale estraneità e annunciando la piena collaborazione con le forze dell’ordine. Non è mancata nemmeno la voce della FIGC, che ha espresso la necessità di riportare il tifo su binari di rispetto e civiltà, ricordando come certi comportamenti non possano e non debbano più trovare spazio negli stadi italiani.

Insomma, questa volta non si tratta solo di una questione sportiva ma di dignità, di memoria e di valori. Il calcio vive di passione, certo, ma non può diventare terreno fertile per offese che profanano la storia e il dolore di intere comunità. E se è vero che ogni gesto ha un peso, quello compiuto in quel momento resterà come un monito severo per tutti: lo sport unisce, non divide.

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