Proposte di allenamento per preparare una partita in cui si parte sfavoriti

“LORO SONO PIÙ FORTI”

Proposte di allenamento per preparare una partita in cui si parte sfavoriti

Nelle mie esperienze di allenatore, spesso, mi è capitato di non avere i favori del pronostico. Credo che succeda più frequentemente che non il contrario, dato che con un semplice calcolo è più facile allenare una squadra non particolarmente dotata che una di “alta classifica”. A questo punto è necessario decidere che tipo di approccio adottare non tanto alla gara quanto alla settimana che precede la gara. Mi viene in mente quella citazione che ho trovato su internet: “Se in settimana ti alleni da cane, domenica, in partita potrai solo abbaiare” e per evitare di abbaiare credo si debba fin da subito decidere quale “filosofia” sposare. Tanti colleghi preferiscono scegliere un atteggiamento prudente, troppo prudente e preparano la loro squadra lavorando quasi solo esclusivamente sulla fase di non possesso, o difensiva. Scelgono, magari un sistema di gioco prudente, diverso dal loro solito, magari diminuendo il numero degli attaccanti, o decidono di schierare sulle corsie esterne un “terzino” adattato o l’esterno che offre più garanzie di copertura. Nulla di male ne di sbagliato. E’ una scelta “filosofica” e “strategica” e si sa che lo stratega migliore nel gioco del calcio è quello che alla fin dei 90’ porta a casa il risultato. Il punto è che se però si è sempre deciso “filosoficamente” di lavorare costantemente in modo “propositivo”, ovvero trasmettendo ai propri ragazzi l’idea di giocare e di “difendere offendendo”, cambiare in modo così radicale idea, potrebbe, almeno a mio modesto parere, produrre nei nostri giocatori l’idea che non possano per nessuna ragione vincere, o che debbano pensare a difendersi, o che il loro allenatore non ha fiducia in loro. E’ del tutto evidente che per non minare la loro fiducia non si possa pensare di “abbindolarli” facendogli pensare che la partita che gli aspetta sarà alla loro portata e che quindi ci preoccuperemo solo di preparare soluzioni “offensive” perché allo stesso modo perderemo di credibilità e probabilmente i risultati sarebbero ancora più disartrosi, in termini di punteggio e cosa ancora più grave di considerazione e fiducia nei nostri confronti da parte del gruppo. Per tanto la mia scelta coerentemente a quella che è la mia “filosofia” che ho deciso di sposare insieme al mio gruppo di giocatori sarà quella di non rinunciare a un approccio propositivo, ma di cercare di prepararli a limitare in modo comunque attivo gli avversari e sfruttare in maniera efficace le, probabilmente poche, occasioni che si verranno a creare. Per riuscire in maniera efficace a perseguire questi obbiettivi sarà quindi necessario lavorare in allenamento su situazioni di inferiorità numerica per gli attaccanti e i centrocampisti per creare fin da subito una mentalità e una “tattica” efficace per il recupero del pallone in fase di non possesso, il più possibile lontano dalla propria porta. Allo stesso modo per i difensori le esercitazioni dovranno essere incentrate su situazioni di inferiorità numerica dove le uniche possibilità per effettuare una difesa efficace possano essere il “fare densità” e scelte tattiche individuali e di reparto rivolte al togliere spazio e tempo agli avversari cercando di riconquistare la palla e non preoccupandosi “solo” di difendere. Coerentemente per non curare solamente la fase di non possesso ma anche quella di possesso la scelta dovrà essere incentrata sulla gestione della fase di transizione attiva in modo che questa si chiuda in maniera efficace ovvero con la conclusione verso la porta avversaria. Sarà altrettanto indispensabile nelle esercitazioni proposte che avranno lo scopo di aumentare il livello di frustrazione dei giocatori in non possesso, rispettare i tempi di lavoro e di recupero, per non accentuare in maniera controproducente tale stato piscologico e soprattutto motivare il perché della scelta facendo riferimento alle condizioni che i ragazzi andranno a affrontare in partita per permettere a loro di “digerire” meglio le scelte dei mezzi e focalizzare l’attenzione fin da subito sulla partita stessa e sulle condizioni in cui si svolgerà. Sempre coerentemente a quella che sarà la situazione di partita che ipotizziamo, sarà utile spiegare perché richiederemo nelle esercitazioni che hanno come scopo quello di allenare la transizione attiva e la fase offensiva per quale motivo richiederemo massima precisione e massima velocità di esecuzione.

Per vedere la settimana proposta clicca sotto

Allenamento

 

 

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