Calcio giovanile/ La maldicenza dei genitori contro l’istruttore di calcio

Calcio giovanile

La maldicenza dei genitori contro l’istruttore di calcio

Non è facile essere riconosciuto come (specialmente dai genitori) un bravo Istruttore, Allenatore o Coach trainer di calcio,  “gira e rigira”le motivazione sono sempre le stesse. Ma quello che ci fa più arrabbiare ai noi addetti ai lavori, e la maleducazione e l’arroganza dei non addetti!!

Qui di seguito, ho tradotto in Italiano una lettera di disappunto pubblicato dal Coach Gav George Ben, scritto sulla sua pagina di Facebook (che ha tutto la mia solidarietà), un’istruttore Inglese che allena nelle categorie scuola calcio.

“Oggi durante la partita dei ragazzi, ho sentito un commento su di me alle mie spalle, ho iniziato a girarmi per guardare, ma poi ho deciso, che era meglio tenere  gli occhi sul campo. Mia moglie ascolta cose come questa più spesso di me, perché molti di voi non sanno chi è lei, e mi racconta le stupidate che dite sugli spalti, ho ricevuto … email arrabbiate, piene di “suggerimenti”, su chi dovrebbe giocare dove e come … ho perso quel giorno la partita, e allora ho pensato di scrivere una lettera aperta a tutti voi genitori, anche se non potrei mai inviarlo. Inizierò così: “Sono un volontario“.

Sono quello che ha risposto alla chiamata quando il campionato ha dichiarato di non avere abbastanza allenatori. Capisco che eri troppo occupato. Ho delle notizie per te. Non sono in pensione Anch’io sono occupato. Ho altri bambini e un lavoro, proprio come te. Non solo non mi pagano per farlo – mi costa denaro. Vedo che vai al campo 15 minuti dopo che è iniziato, ancora vestito per lavoro. Sai che sono già qui da più di un’ora? Immagina se dovessi lasciare il lavoro presto quasi ogni giorno. Non ti ho mai visto durante gli allenamenti. Sono sicuro che stai in l’ufficio. Ma sono qui fuori, sul campo, facendo del mio meglio per insegnare a questi bambini a praticare uno sport che amano, mentre il mio conto in banca soffre.

Lo so. Faccio degli errori. In effetti, forse non sono nemmeno così bravo come allenatore. Ma tratto i bambini in modo equo e con rispetto. Sono abbastanza sicuro che si divertono con me, e con gli altri ragazzi e senza di me o qualcuno come me, non ci sarebbe nessuna squadra su cui giocare. Anch’io faccio parte di questa comunità e non è un passeggiata stare qui in mezzo al campo. È molto più facile stare in tribuna lì con gli altri genitori in cui nessuno ti può giudicare.

E so anche che pensi che io dia a mio figlio o mia figlia vantaggi ingiusti. Io cerco di non farlo. In effetti, hai mai pensato che forse sono più duro con lui che con gli altri? Sono sicuro che mio figlio sente le chiacchiere negli spogliatoi (dette da te a casa) su quanto sia un pessimo allenatore. E se, anche inconsciamente, i miei figli ottengono un leggero vantaggio perché li conosco meglio e confido nelle loro capacità, non è un peccato mortale!, abbia fiducia in me, vorrei anche vincere qualche volta.

Dopo ogni fine partita o allenamento, sarò l’ultimo a lasciare il campo sportivo. Devo mettere via tutta l’attrezzatura e assicurarmi che tutti  i ragazzi sono stati presi dai propri genitori in consegna.. Ci sono state serate in cui mio figlio ed io abbiamo aspettato con un giocatore fino a tardi serata prima che qualcuno venisse a prenderlo. Molte notti sono sicuro che hai già cenato e ti stai rilassando sul divano, mentre io finalmente mi tolgo il fango dalle scarpe e salgo nella mia auto, che non è stata lavata o aspirata da settimane. Perché preoccuparsi di pulirlo durante la stagione? Sai quanto sarebbe bello se, solo una volta, dopo una partita, qualcuno di voi si offrisse di portare la pesante borsa degli attrezzi nella mia auto o di aiutare a raddrizzare il campo?

Se sembro arrabbiato, non lo sono. Lo faccio perché  amo il calcio e mi piace stare con i bambini. Ci sono molti ricompensi  e mi ricordo che mentre sei in ufficio a lavorare, tuo figlio sta dicendo qualcosa che ci fa ridere e porta una lacrima ai miei occhi. I positivi superano i negativi. Spero solo che chi non sceglie di fare volontariato per il proprio tempo, almeno riconosce e lascia in pace chi lo fa”.

Coach  Gav George Ben

Fonte: www.topallenatori.it

Traduzione: La Camera Luciano

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